Vialpes

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Vialpes: un percorso formativo per operatori turistici e guide del territorio incentrato sulla conoscenza e la promozione delle vie storiche.

Vialpes

Il lungo percorso teorico di Vialpes è terminato da alcuni giorni dopo alcuni cambiamenti e aggiustamenti di programma. Molti sono stati i relatori che si sono alternati duranti questi mesi e ricordarli tutti non è facile. Più facile è invece per me ricordare il bagaglio teorico ed emozionale che gli stessi hanno saputo trasmettere durante le lezioni che, per una specifica volontà degli organizzatori di far conoscere il territorio, si sono svolte tra la Val Bregaglia, la Valchiavenna e la Bassa Valtellina.

Al di la delle lezioni sulla promozione turistica del territorio, sul web marketing e sull’uso dei Social Network, nozioni interessanti e utili ma che se non aggiornate costantemente rischiano di diventare antiche già dopo un giorno, quello che più mi ha colpito è stata l’importanza storica e commerciale di alcuni passi alpini e vie di comunicazione della Valtellina e della Valchiavenna.

Ma Vialpes non è stato solo un percorso formativo, Vialpes è anche qualcosa di reale, tangibile e fisico.
E’ in primo luogo una rivalorizzazione in chiave turistica di antiche vie di comunicazione che collegavano in passato stati e paesi che all’epoca erano ritenuti difficili da raggiungere. Merci, animali, eserciti, ecc… furono le ragioni per cui nei secoli queste vie vennero costruite e mantenute percorribili spesso anche in inverno come nel caso del Passo San Marco. La scoperta di nuovi e più facili percorsi, spesso semplicemente divenuti anche solo più sicuri con la caduta di un qualche impero, come nel caso del Lago di Como, accelerarono l’abbandono delle antiche vie di comunicazione.

Via Priula

Al giorno d’oggi la rivalutazione di questi itinerari storici può essere svolta solo in ambito turistico ed escursionistico, ed è esattamente quello che si è cercato di fare con la Via Priula, la Via Sett e la Via Bregaglia.
Probabilmente manca ancora molto da fare per quanto riguarda la segnaletica e la percorribilità di alcuni sentieri, sopratutto per quanto riguarda la Via Priula, ma a mio parere l’idea è più che buona.

Ringrazio chi ha ideato Vialpes, in particolare Danilo Nussio di ecomunicare.
Impossibile dimenticare l’intervento dello storico Guglielmo Scaramellini che con lentezza e dovizia di particolari ha parlato delle vie di comunicazione nelle Alpi nel passato.
Concludo con lungo pensiero di Albano Marcarini (anch’egli relatore) che a mio avviso raccoglie e sintetizza l’ideale condizione mentale per mettersi in cammino lungo una via storica:

“Sarebbe bello se, almeno una volta, ci imponessimo il desiderio di metterci davvero in cammino, come si faceva un tempo. Caricarsi lo zaino addosso, stringere i lacci alle scarpe, spegnere il gas e la luce, chiudere bene la porta di casa e non scendere in garage, ma incamminarsi lungo la via, salutare gli amici al bar e andare sempre diritto e sempre più in fondo, fino dove a piedi non si è mai arrivati. E una volta lì, continuare ancora, fino a uscire dalla città, fino a vedere le cose da un’altro punto di vista, dai prati, dentro i boschi, lungo un sentiero. E poi accorgersi, compiaciuti, che quel posto che in auto raggiungi in dieci minuti, a piedi hai impiegato ore, e ti stupisci di essere contento per questo. E questo ti dà la forza di andare avanti, anche se non sei proprio allenato, anche se le gambe cominciano a farti male. Sei fiero di te stesso quando alla sera arrivi in un paese dove mai avresti pensato di dormire tanto è vicino da casa tua. Ma sei in viaggio e pensi di essere invece già molto lontano da casa quando guardi sulla cartina tutta spiegazzata la tanta strada che hai fatto. Mangi e dormi. Ti addormenti presto perché sei stanco, ma è quella stanchezza che pesa un po‘ sul corpo, niente affatto sullo spirito. E già pensi alla strada di domani, e se ci sarà il sole, e quali cose vedrai, e dove ti fermerai, e chi incontrerai…”

Ale (questa volta…)

Di Serena Dalan

Mi piace viaggiare, camminare, leggere e cucinare dolci. No carne, solo vegetali. --- I like travelling, walking, reading and cooking cakes. No meat, just veggies.